Canali Minisiti ECM

Allo studio la dieta anti-Parkinson, dalla keto al ruolo del microbiota

Nutrizione Redazione DottNet | 10/04/2024 18:09

La scienza si sta interrogando se esista un'alimentazione particolare che permetta di prevenire l'insorgenza della malattia

Dalla dieta chetogenica, a bassissimo o quasi nullo contenuto di carboidrati, al ruolo della vitamina D e del microbiota, l'esercito di batteri che abitano nell'intestino. "La scienza si sta interrogando se esista un'alimentazione particolare che permetta di prevenire l'insorgenza della malattia di Parkinson" e ha già raccolto elementi su schemi che potrebbero combatterla, spiega l'Associazione italiana parkinsoniani (Aip) che - alla vigilia della Giornata mondiale del Parkinson in calendario l'11 aprile - prova a fare chiarezza sulle strategie più promettenti e su quelle ancora dibattute. Mentre la ricerca avanza, resta cruciale la guida del medico specialista. No al 'fai da te', è il messaggio degli esperti che sabato 13 aprile si riuniranno a Rimini per il 44esimo convegno nazionale Aip rivolto a pazienti e familiari.

Partiamo dalla dieta keto. "Sono numerosi - ricorda l'Aip - gli studi scientifici che evidenziano gli effetti positivi della dieta chetogenica sulle malattie neurodegenerative e in particolare sulla malattia di Parkinson, grazie a un effetto antiossidante e antinfiammatorio". Nelle persone che seguono questo regime 'no carb', "il cervello non ricava energia dal glucosio, generalmente prima fonte energetica del nostro organismo, ma dai corpi chetonici, sostanze derivanti dai grassi, con numerose proprietà benefiche per l'organismo". Fra le altre "un netto miglioramento delle funzionalità dei mitocondri", le centrali energetiche della cellula. L'Aip rimarca "l'importanza che sia il medico a valutare se adottare questo regime alimentare che, attraverso una dieta chetogenica normocalorica o una supplementazione esterna, può portare benefici a pazienti con malattia di Parkinson".

pubblicità

Ci sono poi "diversi studi in corso per verificare eventuali effetti di latticini e del caffè" nella prevenzione del Parkinson, "ma vi sono ancora risultati contrastanti", avverte l'Aip. Esiste invece "un maggiore accordo sull'importanza della vitamina D. Poiché nella malattia di Parkinson, così come nell'Alzheimer e in altre patologie croniche, se ne rilevano bassi livelli nel sangue, molti specialisti mettono in correlazione la mancanza di questa vitamina con queste patologie". Un link da accertare.

"Un interesse altrettanto diffuso" riguarda infine "un eventuale ruolo del microbiota. Il coinvolgimento del sistema nervoso dell'intestino nella malattia di Parkinson - ricordano gli esperti - è abbastanza conosciuto. Nelle cellule nervose dell'intestino si osserva piuttosto precocemente la comparsa di alfa-sinucleina, la proteina che si accumula nei neuroni dei malati di Parkinson. Il 60% dei pazienti", inoltre, "presenta stipsi che può comparire anche molti anni prima rispetto alle difficoltà motorie. Questa evidenza appare quindi in linea con l'ipotesi che la malattia possa avere origine dall'intestino e da qui possa diffondersi al cervello. Poiché il microbiota ha un importante effetto di regolazione dell'attività intestinale, sono numerosi i ricercatori che stanno studiando se questo insieme di batteri possa effettivamente influire sull'insorgenza della malattia".


Commenti

Rispondi

I Correlati

Una review pubblicata sul Journal of Traslational Medicine punta i riflettori su alcuni alimenti che fanno parte integrante della dieta mediterranea, ma che vengono spesso sottovalutati

Minelli: "La parola chiave è moderazione"

Una ricerca internazionale apre nuove prospettive per la cura del Parkinson

Scegliere pane meno salato, preferire gli alimenti freschi e insaporire le ricette con aromi e spezie

Ti potrebbero interessare

Una review pubblicata sul Journal of Traslational Medicine punta i riflettori su alcuni alimenti che fanno parte integrante della dieta mediterranea, ma che vengono spesso sottovalutati

Minelli: "La parola chiave è moderazione"

Scegliere pane meno salato, preferire gli alimenti freschi e insaporire le ricette con aromi e spezie

I nuovi LARN saranno presentati in anteprima al Congresso Nazionale a Piacenza

Ultime News

Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali

La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione